ok l’onere, ma vuoi mettere l’ONORE della prova?

La serie:

Le prove dell’inesistenza di dio

Quando si parla di esistenza di dio, deisti e teisti di turno spesso si nascondono dietro un “ma non puoi dimostrare che non esiste”, quasi sempre seguito da una spiegazione del concetto di onere della prova dal loro interlocutore.
E si, perché Ei qui affirmat ‘non ei qui negat, incumbit probatio ovvero c’é un antichissimo principio legale in base al quale é all’affermante che spetta il dimostrare la sua affermazione. E questo principio ha un solido fondamento: credere a tutto quello di cui non é dimostrata la falsita’ é una ricetta per l’assurdo.

un poker senza oneri

Prendiamo ad esempio una partita a texas hold’em. É una versione del poker in cui alcune carte sono condivise tra tutti i giocatori e lasciate scoperte sul tavolo, mentre ogni giocatore ne tiene alcune in mano.
Nel mondo reale, a fine mano, quando i giocatori dichiarano di avere un punto devono poi dimostrarlo, mostrando la loro mano.
Ma supponiamo di negare il principio dell’onere della prova!
Allora basta dirlo e sta all’avversario dimostrare che non hai il punto in mano.
“coppia!”
“poker!”
“impossibile, hai due carte in mano e le altre sono tutte differenti tra loro, quindi puoi al massimo avere un tris!”
“allora tris!”
“non posso dimostrare che non sia vero, quindi batteresti la mia coppia. Ma allora dico che non hai nessun punto.”
“ma non posso avere sia tris che nessun punto!”
“vero, ma fin quando non dimostri di non avere solo scartine, dobbiamo credere a entrambe egualmente.”
Assurdo, giusto? Beh, uguale per gli dei.

una vittoria senza onore

Se non seguissimo le regole dell’onere della prova, dovremmo dire che il numero esatto di dei é zero… e che il numero esatto di dei é uno, che é anche che é due, tre, mille, infiniti.
Tutto fin quando qualcuno non dovesse portare una prova contraria contro una delle opzioni e solo allora potremmo eliminare quella. Del resto se Tizio non puo’ dimostrare che non esiste Vishnu, Caio non puo’ dimosrare che non esiste YHWH e sempronio non puo’ dimostrare che non esiste Brahma, si deve credere a tutti senza quel criterio. Ma attenzione, non si puo’ neanche dimostrare la falsitá dell’inesistenza dei suddetti dei (visto che prove della loro esistenza non ce ne sono). Quindi bisogna anche credere alla loro inesistenza, oltre che alla loro esistenza.

Questo, insomma, basta e avanza per rifiutare qualsiasi credenza senza basi, ma é davvero qui che finisce il discorso?
Ci dobbiamo accontentare di essere razionalmente giustificati a non credere nella prima favoletta che passa per mera mancanza di prove, invece di poter dire “questa affermazione so che é falsa”?
Ci dobbiamo insomma definire agnostici della fatina dei denti come di babbo natale? Limitarci a dubitare dei fantasmi in attesa di prove a favore o sfavore?
E si, perché tra un assolto per mancanza di prove e un assolto per non aver commesso il fatto, c’é una bella differenza. Solo uno dei ti leva ogni sospetto, solo uno dei due ripristina l’onore.

l’onore della prova

Ecco quindi, il punto della questione.
Non c’é onEre della prova per l’ateo Agnostico.
C’é peró l’onOre della prova per l’ateo Gnostico!

Nessun dovere, l’accusato di irrazionalitá é giá stato assolto, é libero di proseguire per la sua strada senza timore alcuno che chicchessia possa accusarlo di aver rifiutato irrazionalmente una credenza. Al contrario ha tutti gli strumenti che possa desiderare per accusare lui, invece, chi dovesse credere a dette superstizioni di essere irrazionale a sua volta per non aver seguito il suo esempio.

Ma anche senza necessitá alcuna, perché non fare un passo in piú e restaurare pienamente il proprio onore, eliminando ogni sospetto? Perché non accettare il guanto di sfida nonostante l’errore formale dello sfidante? Perché insomma, accontentarsi di vincere la battaglia, quando si puó vincere la guerra (dialettica)?

In fin dei conti, visti i danni che la religione fa, non é il caso di risparmiarle il colpo di grazia.

Andiamo, dunque, armati di paradossi delle pietre, problemi della sofferenza, evoluzione umana, dilemmi di Eutifrone e considerazioni come il principio di parsimonia, a rispondere con un secco si alla domanda iniziale. Si, possiamo dimostrare l’inesistenza del tuo dio onnipotente, onnibenevolente, creatore dell’uomo, fonte della morale e del tutto irrilevabile sperimentalmente.
Si, possiamo dimostrare che i regali non te li lasciava babbo natale ma i tuoi genitori. Si, possiamo dimostrare che nessun dio con corpi scultorei s’ingozza di ambrosia sull’olimpo.

Si, era del tutto superfluo, ma adesso é chiaro che scuse non ce ne sono: non c’é distanza tra religione e superstizione.

spoilers

Ecco questa mi sembra una buona occasione per annunciare i miei successivi contenuti esclusivi di illuminismotrepuntozero: ho dichiarato ultimamente di aver contato 48 prove di inesistenza di dio nei miei appunti e ho visto un forte interesse in esse. Sul mio canale youtube non penso di trattarle, perché… beh non credo che un singolo credente verrá mai deconvertito da uno di essi e quel canale mira prima di tutto ad aiutare chi crede a ricredersi. Ma qui il pubblico mi aspetto sia assai differente, che chi naviga in queste pagine sia al termine e non all’inizio di un percorso, insomma, qui credo siamo tra atei consapevoli che stanno estendendo la loro conoscenza. Ecco, questo mi sembra quindi un buono spazio per quelle 48 prove. Pianifico, col tempo, di ripulirle (alcune sono solo appunti) e pubblicarle qui.
State in allerta, arriveranno.
Nel frattempo potete guardarvi il mio recente dibattito su questo tema.

One thought on “L’onOre della prova – ESCLUSIVO”
  1. Ciao Faber, sono un tuo seguace, trovo interessante questo articolo, ma volevo invitarti a fare più attenzione con gli accenti, va scritto “è”, e non “é”, in quanto la “è” della terza persona del verbo essere è aperta.

    “più”, non “piú”, in quanto “a”, “i”, “u” vogliono solo l’accento grave, essendo che la distinzione fra vocale chiusa e aperta val solo per “e” ed “o”.

    La scorrettezza degli accenti non compromette la comprensione del testo, potrebbe tuttavia indurre nuovi visitatori ad avere una cattiva impressione per il vostro operato.

    Interessante anche l’ultima diretta su youtube!

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *