Alessandro Barbero non ha bisogno di presentazioni, e ad onor del vero nemmeno che lo si difenda, questo vorrei fosse chiaro. Avendo appena concluso la lettura del suo libro "Benedette guerre. Crociate e jihad", mi è venuto spontaneo fare un paio di considerazioni in merito a quello che ho letto.
In alcune nicchie del web, lo storico verrebbe inserito nel novero dei "dhimmi", quei sottomessi che alliscerebbero le piume all’Islam.
Non mi pare proprio, e vi spiego in poche parole il perchè.
Nero

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