Enrico Manieri è esperto di sicurezza integrata (sicurezza fisica e logica), ha sviluppato competenze multidisciplinari forensi per l’investigazione e la ricostruzione delle dinamiche di eventi criminosi.
Divulgatore tecnico per anni come pubblicista iscritto all’ordine dei giornalisti, nel settore oplologico (tecnica armiera, balistica interna, esterna e terminale), nonché protezione balistica individuale (giubbotti antiproiettile, caschi e visiere antiproiettile) e di building automation & protection (sistemi di controllo accessi, smart building, protezioni trasparenti e serramenti antisfondamento/antiproiettile) per testate tecniche nazionali ed estere.
Esperto di fotografia e di sistemi di videoregistrazione/videosorveglianza, oltre che di sistemi di allarme e di protezioni passive.
Collaboratore RAI come consulente tecnico e ospite in studio, per importanti casi di cronaca.
Consulente per RAI e Verve Media Company per la realizzazione di documentari in ambito Crime.
Consulente tecnico balistico ed esperto di armi per la difesa nel processo d’appello contro Pietro Pacciani per i delitti del Mostro di Firenze.
Ufficiale di complemento dell’Esercito Italiano nell’Arma di Artiglieria (comandante di Squadra Topografica di Gruppo), con specializzazione in tecniche di cyberwarfare, guerra NBC e cifratura.

Con lui stasera parliamo del caso Garlasco e del suo approccio analitico che lo ha portato a sviluppare una teoria suggestiva e dettagliata riguardo la scena del crimine, con l’individuazione di quella che potrebbe essere l’arma del delitto. Perché l’essenziale, spesso, è invisibile agli occhi.

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